Bella e il brutto
Giuseppe Iannozzi
Foto di Gabriel Silvério su Unsplash
Perché fosse venuta a sedersi accanto a me, lei che era la più bella in quel dannato bar di quart’ordine, non lo seppi mai con certezza. Tra tanti uomini, venne da me e, come se da sempre ci conoscessimo, mi abbracciò sussurrandomi all’orecchio: “Sei il più brutto qui, lo sai?”
Non arrossii né altro, sicuro che in un battibaleno si sarebbe squagliata. E invece accomodò ben bene il suo bel sederino sullo sgabello e senza pensarci su due volte accarezzò con la sua mano di velluto la mia non poco ruvida, per poi condurla sotto la sua gonna: non portava le mutandine e la sua fica era piccola e stretta,…
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