Binario morto
da “Il male peggiore” di Giuseppe Iannozzi
Ho seguito il binario del treno fino a consumare le suole delle scarpe. L’ho seguito per giorni interi, fermandomi solo per dormire, mangiare e bere. L’ho seguito perché non avevo altre possibilità.
Alla fine ho scoperto d’esser in faccia al tramonto, a un binario morto.
Ho camminato tanto, fino a piagarmi i piedi, ed è stato come se mai avessi messo il sacco in spalla.
Sono arrivato ed è come se mai avessi tentato di viaggiare.
La linea dell’orizzonte si fa sempre più insolente per precipitare presto nel buio della notte.
Se punto lo sguardo al cielo scopro un sudario d’inchiostro nero e…
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