La confessione su Pasolini
di Iannozzi Giuseppe
Si svegliò con un pesante cerchio alla testa e subito tossì una bestemmia gettando lo sguardo, distrattamente, al crocifisso appeso.
Scese in strada. Lo sguardo severo salutava i paesani, che in risposta solo pizzicavano con la punta delle dita la tesa del feltro.
Tutto esagitato fece la sua apparizione all’interno della bottega del barbiere.
Giulio era un tipo segaligno sulla cinquantina. Il suo volto si sarebbe detto volgare e persino brutto non fosse stato per gli occhi d’un azzurro profondo e freddo.
Leo subito lo fece accomodare in poltrona: «Il solito?».