Aqualung, Side B.
di Nadia Fagiolo
Dedicato “alla mia più cara amica di lettere.”
Una nuvola doveva essersi piazzata davanti al sole: tutto si era oscurato all’improvviso. Il largo frammento di cielo che, allungando un po’ il collo, scorgeva dalla sua poltrona, era limpido e blu. Un profumo d’erba appena tagliata si propagava nella stanza. La larga parte di campo visibile dalla finestra, incorniciata dall’edera che si arrampicava rigogliosa sul muro esterno, gli evocava uno scampolo di velluto. Osservava gli steli, che si incurvavano al passaggio del vento, proprio come se una grossa mano li stesse accarezzando.
Dalla vita desiderava di più, eppure non…
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