Il bastardo
Iannozzi Giuseppe
Ogni riferimento a persone esistenti
o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
Capitolo dodici
Dall’aeroporto Boryspil’ prendo un taxi che mi porti nel cuore di Kiev. La tensione è palpabile. Glielo leggo in faccia, il taxista teme che gli pianti una pallottola in testa. Spia dallo specchietto retrovisore ogni mio movimento. La mia faccia non gli piace e lui non piace a me.
Ci segue un taxi. E’ sempre lui, lo stesso individuo che avevo alle costole a Torino e che si è imbarcato insieme a me. Non si è neanche preoccupato di nascondersi, una volta sceso dal volo. E’ chiaro che vuole che lo veda…
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