La setta di Azrael
Iannozzi Giuseppe
Mi svegliai.
“Fanculo!”, gridai nel buco della profonda notte, e ululai alla Luna nascosta dietro a una debole cortina di nuvole. Ululai come una fiera nata dall’incrocio fra una scimmia e un lupo, fino a farmi dolere la gola. Poi ripresi il mio cammino. Non avevo assolutamente idea di dove fossi diretto: era una strada, una come tante altre. E se tutte conducono a Roma, per me, una valeva l’altra.
Ho pensato che non poteva essere vero, non completamente, anzi non doveva essere reale proprio per niente.
E’ cominciato tutto all’improvviso.
No, ad essere sincero neanche poi tanto…
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