Il nome di Giovanni Testori mi è venuto incontro qualche anno fa, durante uno dei miei cammini milanesi. Una notice sul suo archivio e il bando di un premio letterario mi incuriosirono. Ne avvicinai così la poliedrica personalità sul versante dei suoi scritti ma del Testori pittore, amante profondo della montagna, calamitato dai paesaggi della Valle d’Aosta, dalla necessità di alternare la vita in città a lunghi soggiorni accanto alle Alpi, ipnotizzato dalle visioni del Monte Rosa, nessuna traccia allora.
Il Testori montanaro mi si è singolarmente ripresentato in tempi più recenti, dopo aver io stessa conosciuto nella mia vita il raccoglimento dell’altitudine e la gratificazione…
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