Tre tragici per altrettante dissertazioni sul senso della solitudine. Quella ostinata e drammaticamente scossa dallo stordimento che agita Serse nei Persiani di Eschilo, l’altra disperata e sospesa di Filottete su cui pende il verdetto altrui, declinata nell’omonima tragedia sofoclea, infine l’isolamento annientante di Eracle, esplorato da Euripide, il poeta per eccellenza della vastitudo animi(espressione che in latino rimanda a lande desolate ma pure alla straordinaria grandezza); e pensiamo anche al suo Oreste braccato dalle Erinni, solo di fronte all’empietà del matricidio, così dolorosamente sconvolto per il proprio delitto che lo allontana dagli uomini e scava il suo corpo,…
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